spaziominimo

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domenica 13 marzo 2016

Poisson d'Avril

Il primo giorno d'Aprile abbiamo inaugurato una collettiva a soggetto, 17 autori hanno presentato i loro pesci, con varie tecniche
La tradizione del pesce d'Aprile nasce con l'adozione del Calendario Gregoriano. Chi non aveva gradito il cambiamento continuava a festeggiare il Solstizio di Primavera come primo giorno dell'anno, scambiando auguri e doni con amici e conoscenti. Questi irriducibili venivano derisi e definiti "Scemi d'Aprile"



Per sottolineare la stupidità di tale comportamento al loro indirizzo venivano inviati pacchi vuoti per feste inesistenti e vistosi biglietti con scritto "Poisson d'Avril". Col tempo l'usanza prese campo in tutta l'Europa e sbarcò anche a Genova. Si adottarono scherzose tecniche per deridere i creduloni, anche attaccando sulle spalle dei derisi vistosi pesci di carta.... 

Ogni pretesto vale per presentare la capacità e la competenza attraverso il proprio lavoro; per questo abbiamo presentato in Spaziominimo 32 opere, fra tele, disegni, piatti e sculture in ceramica.




Molto differenti le tecniche utilizzate dagli autori che hanno aderito all'iniziativa con sano entusiasmo, partecipando all'allegra inaugurazione del 1° Aprile.

I forti colori acrilici definiscono situazioni e rappresentano momenti della vita sottomarina in alternanza alle trasparenze dell'acquarello di Silvana Prucca e Ingrid Miljich.

 
Mariella Relini presenta 2 piccole tele con pesci fantasiosi ed una sfera con pesce a due facce, oltre alla fantastica sfera marina posta in vetrina.

Fulvia Diotti ha realizzato 2 opere ad olio su tela che ricordano fatti vissuti. 



Ingrid Mijich, oltre al grande acquarello presenta 2 piatti in ceramica con differenti dimensioni.

Cristina Mantisi partecipa simpaticamente con una piccola tela in digital art e 2 pesci in ceramica. 
Altri fantasiosi modellati in ceramica incontrano l'intenzionalità scherzosa e leggera della proposta, sono le opere di Mariella Tissone, Vincenzo Randazzo e Silvana Prucca.




La poesia e la ricercatezza, oltre alla tecnica di cottura raku, rendono speciale l'opera  presentata da Gabry Cominale




La freschezza degli smalti di Carlo Bernat cattura lo sguardo con il grande piatto quadrato, posto in vetrina e con i due deliziosi piatti ovali, di piccola dimensione, che offrono con fedeltà la lucida bellezza del pesce azzurro





In vetrina anche la bella ciotola di Guido Garbarino con pesce dorato a cottura raku e la sfera di Mariella Relini che presenta un carosello vivace di pesci azzurri che si rincorrono con bell'effetto fra ossidi e smalti... 

mentre compare sul fondo un pesciolino coloratissimo, parte dell'opera di Vittorio Patrone, che vediamo a seguire nella sua interezza:





Contrasti forti anche nei divertenti pesci di Marcella Siri che cristallizzano immagini fiabesche, rafforzate dall'intensità dei colori e dai minuziosi dettagli che la caratterizzano...





Sulla stessa parete si sviluppa il percorso colorato dei dipinti, con lo scenario a tinte forti presentato da Mariella Tissone, che nella ricerca realistica ritrova e propone un mondo pieno di colore, fantasia e ricca biodiversità.








 



La parete si completa con l'opera di sicuro effetto realizzata da Paolo Pastorino; dimensioni cm 40 x 60 per rappresentare un mondo liquido da cui si materializza una insolita immagine di pesce rosso



Dello stesso formato e realizzazione completamente differente è il pesce raffigurato da Adamo Monteleone, quasi recuperato dalla memoria, formato con tratti nervosi e confusi colori mescolati, come in un pizzo magico e indefinito.

 

Dettaglio fotografico sulle altre opere esposte:





   



Vincenzo RandazzoCeramica policroma, dimensioni cm.10 x 15










Mariella Relini 
Pesce sfera a due facce Ceramica policroma, ingobbio e smalti 







Ingrid Mijich
1) Piccolo piatto fondo, base rettangolare
2) Grande piatto ovale; 
terra rossa e smalti





  
A Silvana Prucca, Gabriele Giacchino e all'acquarello di Ingrid Mijich è dedicata la parte a "tinte tenui! della rassegna  



Completata dal disegno a pastelli di Serena Salino che rappresenta una delle sue scenografie, questa volta "in coppa" con guizzo di pesciolino d'oro alla conquista della libertà...




 


Colori forti, invece, con il particolare pesce gatto di Rosalina Collu: un cartonato di cm.30x40 prodotti in "digital art" 


Colorato piatto prodotto da Gabriele Giacchino di proprietà di un accaparratore seriale (Walter Morando) capace di trarre profitto dalle situazioni occasionali.
 Fra la realtà e la fantasia "fluttuano" i pesci pesanti di Cristina Mantisi
(vecchie produzioni di quando ancora faceva ceramica) 
Compare invece da un abisso il pesce spettrale in digital art, della stessa autrice.






Fulvia Diotti e i trascorsi famigliari pesca, in quest'opera ad olio su tela dimensioni cm.30 x cm.40 arrivata "bella fresca" dedicata a suo padre.


Seconda opera dell'autrice
soggetto un  pesce alla deriva, in contesto autunnale; 
olio su tela, dimensioni cm.40  x cm.50 









Entrando in Spaziominimo, in questa originale occasione, le opere di maggior impatto sono state sicuramente le ceramiche di Carlo Bernat, la sfera complessa di Mariella Relini, la ciotola di Guido Garbarino  e la grande tela di fondo, realizzata da Giovanna Grescini; per i formati e le tecniche, inevitabilmente catturavano lo sguardo, ma per la grande varietà di dettagli e di tecniche, tutti gli autori hanno riscosso successo e stimolato la curiosità dei visitatori, numerosi e interessati.





Ed è con la leggerezza dei piatti di Gabriele Giacchino che mi piace ricordare un evento fatto di ironia garbata, in un periodo in cui abbiamo tutti necessità di evadere un po' con la fantasia.







Grazie di cuore ai 17 partecipanti che, aderendo al tema hanno permesso di realizzare la bella collettiva.

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